Le zecche sono ectoparassiti ematofagi, cioè vivono all’esterno del corpo dell’ospite e si nutrono di sangue. Al contrario di quanto si pensi, non sono insetti ma appartengono alla classe degli aracnidi a cui appartengono anche i ragni, acari e scorpioni. In Europa troviamo circa 900 specie diverse, in Italia le più comuni sono 3, la zecca dei boschi, quella dei cani e quella dei piccioni. Tuttavia, non sono così strettamente selettive sull’ospite e possono tranquillamente passare da una specie all’altra soprattutto negli stadi giovanili.

 

Ciclo biologico

Lo sviluppo di una zecca passa attraverso 4 stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Per passare da uno stadio all’altro necessitano di un pasto di sangue e le femmine ne hanno ulteriore bisogno per poter produrre le uova. L’intero ciclo può completarsi su un unico ospite oppure su ospiti differenti, passando quindi anche su una diversa specie.

Il periodo di maggiore attività è la stagione calda mentre durante l’inverno tendono a nascondersi sotto le pietre o ripararsi nel terreno in profondità. La situazione varia per le zecche che colpiscono i cani o animali da allevamento che possono trovare temperature confortevoli all’interno delle nostre abitazioni, oppure all’interno di pollai o ricoveri per animali.

L’ambiente preferito dalle zecche è rappresentato da zone erbose e ricche di vegetazione dove possono trovare facilmente ospiti che vi transitano. Le zecche non saltano e non volano, semplicemente si arrampicano sul punto più alto che trovano e poi si aggrappano all’ospite che passa accanto.

 

Perché sono pericolose?

Il morso di una zecca è totalmente indolore, questo grazie a sostanze anestetiche che inietta nell’ospite tramite la saliva. Il loro particolare apparato boccale, chiamato rostro, permette di rimanere ancorate alla cute dell’ospite per tutta la durata del pasto che può variare da qualche ora ad alcuni giorni. È durante questa fase che le zecche possono trasmettere all’ospite alcuni agenti patogeni responsabili di malattie importanti.

Le principali malattie trasmesse da zecche sono:

  • l’encefalite da zecca o TBE (trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi)
  • la malattia di LYME (trasmessa principalmente dalla zecca dei boschi)
  • la rickettsiosi (trasmessa principalmente dalla zecca del cane)
  • la febbre ricorrente da zecca
  • la tularemia
  • la meningoencefalite da zecca
  • l’ehrlichiosi.

Tutte queste malattie sono trattabili tramite cure principalmente antibiotiche e raramente si sviluppano casi gravi o mortali.

È possibile prevenire il contatto con le zecche evitando di andare nell’erba alta (per esempio durante un’escursione) e usando abbigliamento adeguato coprendo le estremità. È buona norma utilizzare repellenti, sia per noi che per i nostri compagni a 4 zampe.

 

Quando è necessario intervenire?

In alcuni casi ci si ritrova però in situazioni in cui è necessario effettuare dei trattamenti di disinfestazione. Il caso tipico è all’interno di spazi confinati come ad esempio pollai, stalle o canili. All’aperto si sviluppano più raramente casi di forte infestazione ma spesso sono legate al passaggio di animali selvatici o al passaggio di animali da reddito allevati all’aperto.

In questi casi è utile prima di tutto sottoporre gli animali a trattamento antiparassitario e contemporaneamente intervenire sulla disinfestazione dell’ambiente da loro utilizzato abitualmente.

 

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